Abstract
L'ingegneria usa materiali tipicamente softening, non gerarchici, che non si autoriparano, che non sono tolleranti alla presenza dei difetti, etc., al contrario di quanto si osserva in Natura. Perchè?
In questa presentazione cercherò di rispondere raccontandovi brevemente la ricerca che abbiamo condotto nell'ultimo decennio nel campo della nanomeccanica e della bio-ispirazione, che ci ha portato a scoprire per esempio il materiale biologico più resistente attualmente conosciuto o a realizzare la fibra ad oggi più tenace, grazie ad un trucco strutturale più che materiale ispirato alle giunzioni delle ragnatele, o ancora a mimare le foglie di loto superidrofobiche col grafene.
C.V.
Nicola M. Pugno, lauree in ingegneria e fisica, dottorati in ingegneria e biologia, ordinario di scienza delle costruzioni a Trento e di scienza dei materiali a Londra, vincitore di 4 grant ERC, appassionato di montagna.
Nicola
PUGNO
Nanomeccanica e bioispirazione
DICCA
Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale
Scuola
Politecnica
di ingegneria e Architettura
Università degli Studi di Genova
Scuola Politecnica di Ingegneria e Architettura
DICCA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale
Via Montallegro, 1 - 16145 Genova
Partita IVA 00754150100