Recupero materiali

La biomassa lignocellulosica è ampiamente riconosciuta come una potenziale fonte a basso costo per la produzione di materiali ad alto valore aggiunto quando vengono effettuate le trasformazioni adeguate. L’obiettivo principale è fare uso dei suoi gruppi funzionali al fine di generare nuovi prodotti con nuove proprietà migliorate per la sostituzione di prodotti chimici esistenti o per nuove applicazioni.

Tra tutte le potenziali applicazioni, l’uso di sottoprodotti agricoli come precursori del
la produzione di materiali ad alta capacità di adsorbimento (processo di raccolta solubile di sostanze ) è stata ampiamente studiata di recente. Le tecniche innovative basate sul’adsorbimento sono considerate tra le migliori per la rimozione di sostanze inquinanti dall’acqua grazie alla sua facilità d’uso.

Il gruppo PERT collabora con i laboratori del DREMAP (UPV) nella produzione di cenere e per l’estrazione di silice. In questo contesto, il gruppo PERT lavora nella valorizazzione dei residui provenienti della combustione della paglia di riso per convertili in prodotti ad alto valore aggiunto. L’alta percentuale di ceneri nella paglia produce un’alta quantità di prodotto residuo quando viene sottoposto ad un trattamento termico al fine di processi di conversione. Questo residuo, che è ricco di silice, può diventare un precursore dell’aggiunto valore dei materiali, iniziando una nuova catena di bio-produzione.

Tenendo conto che circa i due terzi dei residui di riso sono di paglia, la produzione di silice dalla paglia ha il doppio del potenziale della lolla di riso. È chiaro che l’uso della paglia per ottenere silice presenta diversi vantaggi economici ed ambientali ma ha bisogno di essere ulteriormente esplorato.
La resa della produzione di cenere è stata del 15,5 ± 0,3%.
La silice ottenuta è stata attivata e usata come materiale adsorbente nelle metodologie di trattamento delle acque.

I risultati dei test preliminari utilizzando la silice ottenuta per la rimozione dei nitrati in dissoluzione dell’acqua ha mostrato che i campioni testati presentavano un certo grado di ritenzione. Tuttavia, questa conservazione non era completa e ulteriori modifiche sulla struttura chimica sarà richiesto di ottimizzare il suo comportamento.

È con questo scopo che è nato il progetto LIFE LIBERNITRATE.